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TIPOLOGIA: Film

TEMA: Disabilità fisica (sindrome di Treacher Collins)

TITOLO: “Wonder”

DURATA: 113 min

REGIA: Stephen Chbosky

CAST: Julia Roberts, Owen Wilson, Jacob Tremblay, Izabela Vidovic, Mandy Patinkin, Daveed Diggs, Sônia Braga, Danielle Rose Russell, Nadji Jeter, Noah Jupe, Millie David, Ali Liebert…

GENERE: Drammatico

CLASSIFICAZIONE: 🟢 *

TRAMA

August “Auggie” Pullman è un ragazzino newyorkese di dieci anni nato con la sindrome di Treacher Collins, che gli ha comportato una grave malformazione cranio-facciale da impedirgli una vita normale: ad esempio, a causa delle ben ventisette operazioni chirurgiche che ha dovuto subire, per paura di complicazioni e delle reazioni degli altri bambini non ha mai frequentato la scuola pubblica ma sempre lezioni private. 

Quando arriva il periodo delle scuole medie, però, i suoi genitori decidono di mandarlo per la prima volta a lezione con gli altri bambini: qui, alla Beecher Prep School, il preside Tushman fa conoscere ad Auggie i tre compagni Julian Albans, Jack Will e Charlotte, chiedendo loro di fargli visitare la scuola per farlo ambientare. Tra alti e bassi, sarà proprio con Jack che nascerà un’amicizia importante, insieme al quale affronterà anche le difficoltà vissute a scuola a causa di alcuni compagni, Julian in primis.

COMMENTO PERSONALE **

Inutile negarlo: è difficile trovare qualcuno a cui non sia piaciuto il film “Wonder”, tratto dall’omonimo romanzo bestseller di R. J. Palacio, a sua volta ispirato alla storia vera di una ragazzina con la stessa sindrome del protagonista. Certo, parlare di malattie “rare” (nel caso della sindrome di Treacher Collins, detta anche sindrome di Franceschetti-Zwahlen-Klein o disostosi mandibolo facciale, si parla di un’incidenza stimata in 1/50000, 1/25000 nuovi nati), per questa stessa definizione non è molto inclusivo, o meglio, non aiuta troppo a riconoscersi nel protagonista, ma la bravura di Jacob Tremblay (August) ci permette comunque di empatizzare con lui, emozionando quasi tutti. E poi, ci sono Julia Roberts e Owen Wilson, una certezza rassicurante come lo sono i genitori di Auggie.

Ecco, appunto, i genitori. Diciamo che il quadro familiare, nonostante le difficoltà che la sindrome del figlio comporta, è decisamente fortunato: entrambi sono presenti, attenti e comprensivi, anche nei momenti di crisi di August che alla fine riescono sempre ad affrontare e gestire nel migliore dei modi, supportandolo e proteggendolo (forse un tantino troppo) dal mondo esterno. Questo, inevitabilmente, riduce drasticamente le difficoltà presenti durante la storia, circoscrivendo quasi tutto al tema del bullismo e pochissimo altro. 

Ciò nonostante, i contenuti di “Wonder” che vengono raccontati vengono raccontati bene, restando nella testa e nel cuore del pubblico. E questo, alla fine, è tutto quel che conta.

  • PRO: La dolcezza che si percepisce in sottofondo, senza alcun pietismo superfluo, e infine la bravura di tutto il cast a partire dalla Roberts, Wilson e soprattutto Trembley, che ha dovuto addirittura sottoporsi all’installazione di protesi facciali per assomigliare al protagonista avvicinandosi al personaggio anche dal punto di vista psicologico ed emotivo.
  • CONTRO: L’unico vero difetto, è che nel caso di “Wonder” viene confermato il luogo comune secondo cui il libro (che ho amato) è migliore del film.

* LEGENDA CLASSIFICAZIONE:
🔴 = parla di disabilità in modo totalmente sbagliato (con pietismo, compassione, «inspiration porn» o eccessiva «romanticizzazione») e inoltre ha una pessima trama, banale o emotivamente ruffiana, facendo leva sulla pancia del pubblico;
🟡 = parla di disabilità non del tutto correttamente a livello concettuale ma ha una trama molto piacevole, emozionante, divertente o con punti interessanti (insomma, rappresenta comunque un buon prodotto di intrattenimento, così godibile però da non far pensare allo spettatore medio che quello che sta guardando non è proprio inclusivo);
🟢 = parla di disabilità in modo perfetto e ha pure una storia che funziona, accattivante, riuscendo a coinvolgere e a emozionare chi guarda in modo “sano”, senza ricorrere a un pietismo dannoso.

** DISCLAIMER:
Ogni commento a film, docu e serie TV è puramente personale: l’analisi sul fronte “inclusione” si fonda sempre su uno studio multidisciplinare ed esperienza professionale, mentre non c’è alcuna intenzione di dare pareri tecnici cinematografici, non avendo specifiche competenze in materia. Ricordo inoltre che l’arte resta ovviamente in gran parte soggettiva, perciò tutte le altre opinioni (compreso quelle divergenti) meritano rispetto e sono valide, basandosi sulle proprie emozioni. Fanno parte di questa lista quei titoli entrati nella grande distribuzione come Cinema, Netflix o Amazon Video; sono quindi escluse opere, soprattutto amatoriali, che sarebbero invece difficilmente reperibili.